L'esecuzione di Haniyeh e le falle della sicurezza iraniana/Haniyeh's execution and Iranian security flaws
L'esecuzione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran ha sollevato immediatamente molti dubbi: inizialmente si è parlato di un attacco aereo, poi di un drone o di un missile, ora l'ipotesi più accreditata sembra essere un ordigno piazzato con largo anticipo nell'edificio che ospitava Haniyeh e fatto detonare a distanza. Le immagini sui social media mostrano la residenza danneggiata vicino a Palazzo Saadabad, un edificio governativo, ma né l'Iran né Hamas hanno confermato la posizione esatta dell'attacco.
L'uccisione di Haniyeh, attribuita ad Israele ma non rivendicata ufficialmente, rappresenta un significativo avanzamento nelle capacità dello Stato Ebraico di colpire obiettivi in profondità in Iran, suggerendo una possibile infiltrazione nei servizi di sicurezza iraniani, anche ai livelli più alti. L'operazione ha sollevato interrogativi sulla vulnerabilità delle figure di spicco del regime e sulla capacità dello stesso di proteggere i propri leader e i propri alleati.
Questo evento è l'ultimo, e probabilmente il più importante, di una lunga serie di omicidi mirati e sabotaggi ad opera di Israele nel territorio della Repubblica Islamica, che hanno come target principali generali, funzionari, scienziati impegnati nel programma nucleare e infrastrutture militari ed energetiche. Questi attacchi mostrano innanzitutto una grande abilità nell'identificare obiettivi in Iran, un'abilità che non richiede soltanto avanzate tecnologie di intelligence e spionaggio, ma anche una vasta rete di informatori locali con una profonda conoscenza del territorio (la cosiddetta Humint).
Secondo gli esperti, c'è una lunga storia di infiltrazione da parte dell'intelligence israeliana in Iran, con l'aiuto di dissidenti, minoranze, gruppi separatisti armati e alti funzionari diventati agenti doppiogiochisti a causa dei molti contrasti interni al regime e alla corruzione diffusa.
L'assassinio di Haniyeh potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche della regione, provocando un'ulteriore escalation nelle tensioni fra Israele, Iran e proxy iraniane (Hezbollah, Houthi) e un rallentamento del processo negoziale su Gaza.
La morte di Haniyeh avrà anche importanti ripercussioni sulla leadership di Hamas, con possibili lotte di potere per la successione e una revisione della strategia politica e militare.
Haniyeh's assassination and Iranian security flaws
The execution of Hamas political leader Ismail Haniyeh in Tehran immediately raised many doubts: initially there was talk of an air attack, then of a drone or a missile, now the most accredited hypothesis seems to be a bomb planted well in advance in the building that housed Haniyeh and detonated remotely. Images on social media showed the damaged residence near Saadabad Palace, a government building, but neither Iran nor Hamas confirmed the exact location of the attack.
The killing of Haniyeh, attributed to Israel but not officially claimed, represents a significant advancement in the Jewish state's capabilities to strike targets deep in Iran, suggesting possible infiltration of Iranian security services, even at the highest levels. The operation raised questions about the vulnerability of senior regime figures and its ability to protect its leaders and allies.
This event is the latest, and probably the most important, in a long series of targeted assassinations and sabotage by Israel in the territory of the Islamic Republic, which mainly target generals, officials, scientists involved in the nuclear program and military and energy. These attacks first and foremost show a great ability to identify targets in Iran, an ability that not only requires advanced intelligence and espionage technologies, but also a vast network of local informants with deep knowledge of the territory (the so-called Humint).
According to experts, there is a long history of infiltration by Israeli intelligence in Iran, with the help of dissidents, minorities, armed separatist groups and senior officials who have become double agents due to the many conflicts within the regime and corruption widespread.
Haniyeh's assassination could have significant repercussions on the dynamics of the region, causing a further escalation in tensions between Israel, Iran and Iranian proxies (Hezbollah, Houthis) and a slowdown in the negotiation process on Gaza.
Haniyeh's death will also have major repercussions on the Hamas leadership, with possible power struggles over succession and a review of political and military strategy.
Enrico Ellero