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ATTUALITÀ: LA GEOPOLITICA TRA AFRICA, MEDITERRANEO E MEDIO ORIENTE

ATTUALITÀ: LA GEOPOLITICA TRA AFRICA, MEDITERRANEO E MEDIO ORIENTE - ATLANTIS

L’ambasciatore Maurizio Melani all’ottavo incontro del PCTO “Introduzione alla Geopolitica”

  

9/04/2024 - L’ambasciatore Maurizio Melani è stato il relatore dell’ottavo incontro dell’innovativo PCTO “Introduzione alla Geopolitica”, effetto del protocollo d’intesa (DGR. 1507/2023) tra Regione del Veneto, Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e Fondazione M9, con la collaborazione operativa della rivista “Atlantis” e di Mazzanti Libri.

Il tema dell’ottavo incontro, tenutosi il 9 aprile 2024, è stato “Sviluppo e conflitti in Africa, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente”.

L’affluenza numerosa da parte delle scuole secondarie venete partecipanti all’iniziativa è stata numerosa ed attiva, in continuità con l’interesse mostrato nei precedenti incontri.

Come di consueto, all’apertura dell’appuntamento vi sono stati i saluti istituzionali di Serena Bertolucci, direttrice M9-Museo del ‘900; Marco Bussetti, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, ed Elena Donazzan, assessore all’istruzione della Regione Veneto. 

L’ambasciatore Melani aveva già tenuto il modulo introduttivo del PCTO, attraverso due incontri, rispettivamente il 6 e il 20 febbraio 2024, dal titolo “Fondamenti di Storia delle Relazioni Internazionali e delle Organizzazioni Internazionali”.

L’appuntamento del 9 aprile ha contribuito ad arricchire il quadro geopolitico prospettato agli studenti partecipanti, e consolidato nel corso dei lavori del PCTO; concentrandosi nello specifico sulle zone calde dell’Africa e del Mediterraneo.

Particolare attenzione è stata poi posta sul territorio del Medio Oriente, drammaticamente al centro degli attuali scenari di crisi internazionale.

L’intervento dell’ambasciatore Melani ha fornito un puntuale riepilogo delle vicende geopolitiche dell’Africa, dal periodo delle esperienze coloniali fino all’epoca delle decolonizzazioni degli anni ’60, per poi legare i fili del discorso all’attualità.

Stesso procedimento è stato portato avanti nel discutere il Medio Oriente, ponendo in particolare l’accento sulle tensioni che la popolazione palestinese ha vissuto nel corso dell’ultimo secolo, fino alla creazione dello Stato d’Israele e ai successivi scontri.

L’ottavo incontro del corso di PCTO “Introduzione alla Geopolitica” ha dunque iniziato un percorso di approfondimento verso l’attualità geopolitica, che verrà portato avanti sia in ambito multidisciplinare, che in ottica regionale, nei successivi tre appuntamenti.

Il prossimo appuntamento del PCTO è fissato per martedì 16 aprile, con la partecipazione dell’ambasciatore Piero Benassi. In tale occasione, l’ambasciatore Benassi tratterà il tema “Interdisciplinarietà nella Geopolitica”, proponendo agli studenti gli strumenti per sviluppare un approccio fluido e multidisciplinare per guardare alla geopolitica, ormai sempre più indispensabile nel periodo odierno.

MP

ATTUALITÀ: GERMANIA: LA NUOVA SINISTRA “PACIFISTA” E ANTI-IMMIGRAZIONE

12/04/2024 - A due mesi dalle elezioni europee, la politica tedesca si trova a dover fare i conti con due forti spinte centrifughe, a destra e a sinistra.

A destra l’ascesa di Alternative für Deutschland sembra ormai inarrestabile, soprattutto nei Länder dell’ex Germania Est.

Negli ultimi mesi, però, si sta facendo avanti anche un nuovo partito di sinistra, BSW, guidato da Sahra Wagenknecht, che potrebbe rivelarsi un rivale insidioso per la sinistra di governo (Spd e Verdi), per quella di opposizione (Die Linke), ma anche per la stessa AfD. Wagenknecht è un ex parlamentare del partito Die Linke, di estrema sinistra, ha un passato nel partito comunista della DDR, perciò la sua storia politica la colloca saldamente a sinistra.

Tuttavia la sua linea politica si discosta notevolmente da quella progressista e verde che oggi è egemone a sinistra in tutte le democrazie occidentali, Germania compresa. A partire dall’immigrazione, sulla quale Wagenknecht ha posizioni molto dure e molto più vicine ad AfD che al Cancelliere Scholz. 

Oppure sull’invio di armi all’Ucraina: Wagenknecht è contraria al sostegno militare a Kiev e chiede al governo tedesco di facilitare un accordo diplomatico con la Russia.

O ancora sulla questione green: BSW ha criticato le politiche ambientaliste del Governo Scholz giudicandole ideologiche, poco utili dal punto di vista ambientale e dannose dal punto di vista economico, soprattutto per la classe medio-bassa. 

Questo partito “ibrido”, che unisce idee di destra (lotta all’immigrazione, contrasto all’ambientalismo ideologico) e idee di sinistra (soprattutto sui temi economici e sociali), potrà dunque ambire ad intercettare i delusi della sinistra, che non si riconoscono nelle posizioni dell’attuale governo tedesco, ma potrà anche fare concorrenza ad AfD, soprattutto nella Germania orientale.

Vista la centralità e l’importanza della Germania in Europa, l’evoluzione politica di BSW è un tema che non dovrebbe interessare solo i cittadini tedeschi, ma tutti gli europei.

 

EE

ATTUALITÀ: GERMANIA: LA NUOVA SINISTRA “PACIFISTA” E ANTI-IMMIGRAZIONE

04/04/2024 - A due mesi dalle elezioni europee, la politica tedesca si trova a dover fare i conti con due forti spinte centrifughe, a destra e a sinistra.

A destra l’ascesa di Alternative für Deutschland sembra ormai inarrestabile, soprattutto nei Länder dell’ex Germania Est.

Negli ultimi mesi, però, si sta facendo avanti anche un nuovo partito di sinistra, BSW, guidato da Sahra Wagenknecht, che potrebbe rivelarsi un rivale insidioso per la sinistra di governo (Spd e Verdi), per quella di opposizione (Die Linke), ma anche per la stessa AfD. Wagenknecht è un ex parlamentare del partito Die Linke, di estrema sinistra, ha un passato nel partito comunista della DDR, perciò la sua storia politica la colloca saldamente a sinistra.

Tuttavia la sua linea politica si discosta notevolmente da quella progressista e verde che oggi è egemone a sinistra in tutte le democrazie occidentali, Germania compresa. A partire dall’immigrazione, sulla quale Wagenknecht ha posizioni molto dure e molto più vicine ad AfD che al Cancelliere Scholz. 

Oppure sull’invio di armi all’Ucraina: Wagenknecht è contraria al sostegno militare a Kiev e chiede al governo tedesco di facilitare un accordo diplomatico con la Russia.

O ancora sulla questione green: BSW ha criticato le politiche ambientaliste del Governo Scholz giudicandole ideologiche, poco utili dal punto di vista ambientale e dannose dal punto di vista economico, soprattutto per la classe medio-bassa. 

Questo partito “ibrido”, che unisce idee di destra (lotta all’immigrazione, contrasto all’ambientalismo ideologico) e idee di sinistra (soprattutto sui temi economici e sociali), potrà dunque ambire ad intercettare i delusi della sinistra, che non si riconoscono nelle posizioni dell’attuale governo tedesco, ma potrà anche fare concorrenza ad AfD, soprattutto nella Germania orientale.

Vista la centralità e l’importanza della Germania in Europa, l’evoluzione politica di BSW è un tema che non dovrebbe interessare solo i cittadini tedeschi, ma tutti gli europei.

EE

ATTUALITÀ: CITTADINI EUROPEI PROTAGONISTI DELLA SICUREZZA DI DOMANI

ATTUALITÀ: CITTADINI EUROPEI PROTAGONISTI DELLA SICUREZZA DI DOMANI - ATLANTIS

25/03/2024 - “L'Unione europea è determinata ad aumentare la sua prontezza alla difesa e le sue capacità di difesa complessive affinché siano all'altezza delle sue esigenze e ambizioni nel contesto delle crescenti minacce e sfide per la sicurezza. […] È determinata a ridurre le sue dipendenze strategiche e ad accrescere le sue capacità”. Queste sono solo alcune delle riflessioni contenute nel documento riassuntivo delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo il 21 marzo 2024 in materia di “Ucraina, sicurezza e difesa, Medio Oriente, allargamento e riforme, migrazione, preparazione e risposta alle crisi, semestre europeo”.

Dopo aver accolto con favore l’adozione di un 13° pacchetto di sanzioni contro la Russia, il Consiglio Europeo si è detto “[…] estremamente preoccupato per le notizie secondo cui l'Iran potrebbe trasferire alla Russia missili balistici e tecnologie correlate da utilizzare contro l'Ucraina”, affermando inoltre che “[…] se l'Iran dovesse agire in tal senso, l'Unione europea è pronta a rispondere rapidamente e in coordinamento con i partner internazionali, anche attraverso nuove e significative misure restrittive nei confronti dell'Iran.”. La preoccupazione per una possibile escalation del conflitto ucraino si accompagna alla volontà di mantenere stabilità nei territori limitrofi, in particolare nelle zone sensibili di Georgia e della Repubblica di Moldova.

Dopo aver reiterato la condanna assoluta nei confronti delle azioni del gruppo terroristico di Hamas, in particolare in riferimento agli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023; il Consiglio Europeo si è unito all’Assemblea Generale dell’ONU, nell’invitare lo Stato israeliano a cessare le ostilità a Rafah, oltre che a fermare l’operato dei coloni estremisti in Cisgiordania e Gerusalemme est, al fine di rispettare il diritto umanitario ed evitare una catastrofica perdita di vite umane, in primis a causa della ormai prossima carestia dei palestinesi a Gaza.

In un contesto geopolitico sempre più instabile, il Consiglio Europeo sembra ormai convinto che gli sforzi imprescindibili per mantenere la pace in Europa debbano accompagnarsi alla crescita di consapevolezza della popolazione civile rispetto a ciò che sta succedendo, per essere preparati ad ogni possibile evoluzione dello scacchiere internazionale. Il Consiglio europeo sottolinea “[…] la necessità imperativa di rafforzare e coordinare la preparazione militare e civile e di una gestione strategica delle crisi nel contesto dell'evoluzione del panorama delle minacce”.

A ciò dovrà poi aggiungersi necessariamente l’aumento concreto della produzione di materiale bellico per scopi difensivi, incoraggiando in particolar modo gli Stati membri a collaborare per rendere sempre più efficace il funzionamento del mercato europeo della Difesa.

“Un’Unione europea più forte e più capace nel settore della sicurezza e della difesa contribuirà positivamente alla sicurezza globale e transatlantica ed è complementare alla NATO, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri”.

MP

ATTUALITÀ: SCONTRO ISRAELE-USA SU RAFAH

ATTUALITÀ: SCONTRO ISRAELE-USA SU RAFAH - ATLANTIS

22/3/2024 - Continua lo scontro tra il governo israeliano e l’amministrazione americana sulle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non si fermerà e comincerà presto un’operazione di terra a Rafah, nell’estremità meridionale della Striscia, dove si concentrano oggi più di un milione di palestinesi, in buona parte sfollati provenienti da Gaza City e da Khan Yunis.

Per il governo israeliano la priorità è sradicare Hamas da tutta la Striscia e un mancato intervento a Rafah potrebbe consentire ai miliziani dell’organizzazione islamista di riorganizzarsi proprio in quest’area, conservando infrastrutture, basi logistiche, risorse e armi. A ciò bisogna aggiungere che molti ostaggi israeliani ancora nelle mani dei rapitori potrebbero trovarsi proprio a Rafah.

Per gli Stati Uniti invece la priorità è la protezione della popolazione civile palestinese, dato che un’operazione di terra in un’area così densamente popolata potrebbe causare numerose vittime civili.

A spargere ulteriore benzina sul fuoco sono state le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal senatore americano Chuck Schumer, storico esponente democratico al Congresso e attuale leader di maggioranza al Senato. Schumer ha affermato che Netanyahu e il suo governo sono un ostacolo alla pace e che gli Stati Uniti dovrebbero avere un ruolo più attivo nel conflitto, usando le loro leve per cambiare l’attuale corso della politica israeliana. Questa affermazione è stata interpretata da alcuni esponenti repubblicani e da molti israeliani come un tentativo di interferire negli affari interni di Israele, se non addirittura come un invito a far cadere un governo democraticamente eletto.

Al di là delle opinioni, quello che è certo è che fra gli Stati Uniti e il più importante alleato americano in Medio Oriente la tensione diplomatica è ai massimi livelli e l’inizio dell’operazione terrestre a Rafah potrebbe aggravare ulteriormente questa situazione.

EE

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